
Deadly Outlaw: Rekka
Jitsuroku AndÅ Noboru kyÅdÅ-den: Rekka
Durata
96
Formato
Regista
Dopo la morte violenta del suo capo (Yuya Uchida), Kunisada (Riki Takeuchi) intraprende una missione di vendetta contro il clan Otaki responsabile dell'esecuzione. Aiutato dall'amico Shimatani (Ken'ichi EndÅ), Kunisada scopre un intrigo che coinvolge il suo stesso clan e si prepara a un duro regolamento di conti.
Supervisionata da Noboru AndÅ, ex yakuza e attore per registi importanti quali Tai KatÅ e Kinji Fukasaku, la pellicola è uno yakuza-eiga folle e nichilista, violento ed eccessivo, uno di quei titoli per cui Takashi Miike si è innalzato al ruolo di autore nipponico di culto. Il personaggio dello yakuza intollerante alle regole e fuori da ogni schema, così come il canovaccio della vendetta personale, sono due topoi di un genere che viene qui riletto da Miike in maniera fumettistica e paradossale, fra personaggi che si rivolgono direttamente in macchina e schizzi di sangue sull'obiettivo, passando per l'utilizzo di armi improbabili e autocitazioni di ogni tipo. Il tutto è amalgamato da una colonna sonora rock (con brani da Satori, l'album composto nel 1971 dal gruppo Flower Travellin' Band di cui compaiono nel film i membri Yuya Uchida e Joe Yamanaka) su cui spesso le immagini vengono montate come in un music video. È un film che, come Miike lascia intendere soprattutto nell'ultimo folle quarto d'ora, vuole essere puro e semplice intrattenimento (e le parole finali di Yuya Uchida sottolineano questa idea) senza particolari pretese se non quella di divertire un pubblico sempre in attesa di una nuova trovata. Per chi non è disposto a divertirsi con il regista non può che risultare sciocco e insensato. Piccolo ruolo per Sonny Chiba compare nel ruolo del boss Hijikata.
Supervisionata da Noboru AndÅ, ex yakuza e attore per registi importanti quali Tai KatÅ e Kinji Fukasaku, la pellicola è uno yakuza-eiga folle e nichilista, violento ed eccessivo, uno di quei titoli per cui Takashi Miike si è innalzato al ruolo di autore nipponico di culto. Il personaggio dello yakuza intollerante alle regole e fuori da ogni schema, così come il canovaccio della vendetta personale, sono due topoi di un genere che viene qui riletto da Miike in maniera fumettistica e paradossale, fra personaggi che si rivolgono direttamente in macchina e schizzi di sangue sull'obiettivo, passando per l'utilizzo di armi improbabili e autocitazioni di ogni tipo. Il tutto è amalgamato da una colonna sonora rock (con brani da Satori, l'album composto nel 1971 dal gruppo Flower Travellin' Band di cui compaiono nel film i membri Yuya Uchida e Joe Yamanaka) su cui spesso le immagini vengono montate come in un music video. È un film che, come Miike lascia intendere soprattutto nell'ultimo folle quarto d'ora, vuole essere puro e semplice intrattenimento (e le parole finali di Yuya Uchida sottolineano questa idea) senza particolari pretese se non quella di divertire un pubblico sempre in attesa di una nuova trovata. Per chi non è disposto a divertirsi con il regista non può che risultare sciocco e insensato. Piccolo ruolo per Sonny Chiba compare nel ruolo del boss Hijikata.