The Mole Song: Undercover Agent Reiji
Mogura no uta – sennyÅ« sÅsakan: Reiji
Durata
130
Formato
Regista
Licenziato per condotta disonorevole, il giovane poliziotto Reiji (TÅma Ikuta) continua a lavorare per la polizia come agente sotto copertura. L'obiettivo è infiltrarsi nella potente organizzazione criminale “Sukiya-kai” e catturare il boss Suho (KÅichi Iwaki), coinvolto in un lucroso traffico di droga.
Adattamento cinematografico della popolare serie manga Mogura no uta di Noboru Takahashi ed ennesima deviazione di Takashi Miike attorno allo yakuza-eiga. Chiassoso e apertamente sopra le righe, è un divertissement (non completamente riuscito) in cui la carica eversiva e nichilista del regista incontra quella sottocultura pop otaku già all'origine di una certa frangia del coevo cinema giapponese (da Kamikaze Girls di Tetsuya Nakashima a Why Don't You Play In Hell? di Sion Sono). Se si cerca una solida costruzione narrativa è meglio evitare un film dove Miike preferisce accumulare piuttosto che ordinare, e in cui il risultato finale vale meno delle singole scene (fra canzoni, gag e siparietti di ogni tipo). Chi è disposto invece ad accogliere la vena più kitsch e fracassona del regista, chiudendo gli occhi sulle non poche lungaggini e ridondanze, riuscirà a divertirsi con questo collage saturo di colori, indisciplinato e oltremodo fuori misura.
Adattamento cinematografico della popolare serie manga Mogura no uta di Noboru Takahashi ed ennesima deviazione di Takashi Miike attorno allo yakuza-eiga. Chiassoso e apertamente sopra le righe, è un divertissement (non completamente riuscito) in cui la carica eversiva e nichilista del regista incontra quella sottocultura pop otaku già all'origine di una certa frangia del coevo cinema giapponese (da Kamikaze Girls di Tetsuya Nakashima a Why Don't You Play In Hell? di Sion Sono). Se si cerca una solida costruzione narrativa è meglio evitare un film dove Miike preferisce accumulare piuttosto che ordinare, e in cui il risultato finale vale meno delle singole scene (fra canzoni, gag e siparietti di ogni tipo). Chi è disposto invece ad accogliere la vena più kitsch e fracassona del regista, chiudendo gli occhi sulle non poche lungaggini e ridondanze, riuscirà a divertirsi con questo collage saturo di colori, indisciplinato e oltremodo fuori misura.