Ace Attorney
Gyakuten saiban
Durata
135
Formato
Regista
In un futuro non troppo lontano, il forte aumento dei crimini ha portato i processi a svolgersi in un massimo di tre giorni. Il giovane avvocato Phoenix Wright (Hiroki Narimiya) si occupa della difesa di Miles Edgeworth (Takumi SaitÅ), un famoso procuratore ora accusato di omicidio. Nel frattempo torna alla luce un caso del passato rimasto irrisolto.
Adattamento per lo schermo cinematografico dell'omonima serie di videogiochi Capcom, giunta al sesto episodio al momento dell'uscita del film. Per la prima volta alle prese con il legal-thriller, Takashi Miike segue un approccio più vicino al mondo dei manga e dei videogiochi piuttosto che ai classici del (sotto)genere. Dai fumetti riprende la caratterizzazione buffonesca dei personaggi e i toni semiseri quando non esplicitamente demenziali, dalla videoludica la rapidità strutturale e l'impianto competitivo. Immediatezza e dinamismo, però, perdono efficacia se non sono supportati da una solida base narrativa. In questo caso, l'accumulo di ragionamenti, controinterrogatori e capovolgimenti continui non basta da solo a riempire la sceneggiatura, rivelando alla lunga i limiti dell'operazione. In ogni caso, Miike conosce il mestiere e dirige con tocco leggero e divertito salvando, grazie ad alcune buone intuizioni e una forte dose di ironia, una pellicola altrimenti trascurabile.
Adattamento per lo schermo cinematografico dell'omonima serie di videogiochi Capcom, giunta al sesto episodio al momento dell'uscita del film. Per la prima volta alle prese con il legal-thriller, Takashi Miike segue un approccio più vicino al mondo dei manga e dei videogiochi piuttosto che ai classici del (sotto)genere. Dai fumetti riprende la caratterizzazione buffonesca dei personaggi e i toni semiseri quando non esplicitamente demenziali, dalla videoludica la rapidità strutturale e l'impianto competitivo. Immediatezza e dinamismo, però, perdono efficacia se non sono supportati da una solida base narrativa. In questo caso, l'accumulo di ragionamenti, controinterrogatori e capovolgimenti continui non basta da solo a riempire la sceneggiatura, rivelando alla lunga i limiti dell'operazione. In ogni caso, Miike conosce il mestiere e dirige con tocco leggero e divertito salvando, grazie ad alcune buone intuizioni e una forte dose di ironia, una pellicola altrimenti trascurabile.