La fontana della vergine
Jungfrukällan
1960
Paese
Svezia
Genere
Drammatico
Durata
89 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Ingmar Bergman
Attori
Birgitta Petterson
Gunnel Lindblom
Max von Sydow
Birgitta Valberg
Axel Düberg
Svezia medievale. Un proprietario terriero (Max von Sydow) incarica la figlia (Birgitta Petterson) di portare dei ceri in chiesa, secondo un'antica tradizione cristiana. La giovane, accompagnata da una serva pagana (Gunnel Lindblom), viene violentata e uccisa durante il viaggio da alcuni briganti.

Nel Medioevo mistico e abietto fotografato da Sven Nykvist, dove potenze cristiane e pagane si combattono, Ingmar Bergman dà luce a un'opera lacerante e disperata, sotto il segno del silenzio di Dio e della gratuità del Male. Un male che non può fare a mano di dipingersi come banale e immotivato, dove l'istinto animale regola ogni conflitto e la ragione è costretta a tacere. Eppure si aprono spiragli di umanità inattesa, singoli momenti in cui pare riecheggiare una pietas ancestrale riscattata dal catartico finale. Gli uomini sono burattini in balìa dei loro inferni emotivi, figli di una realtà irrazionale che li vede negare il candore e l'innocenza, piegare gli alberi e vendicarsi perfino con chi, su questa terra, non ha colpe. L'espressione della vergine infranta, sul punto di morte, è in grado di accecare occhi e cuore dello spettatore. Insignito nel 1960 di un premio speciale al festival di Cannes e dell'Oscar come miglior film straniero. Il modello di riferimento della pellicola, come più volte evidenziato nei volumi di storia del cinema, è Rashōmon (1950) di Akira Kurosawa.
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