Sarabanda
Saraband
Durata
107
Formato
Regista
Marianne (Liv Ullmann) va a visitare l'ex-marito Johan (Erland Josephson): lo ritrova anziano e stanco, spossato dal figlio Henrik (Börje Ahlstedt), colto ma inetto insegnante di musica. Quest'ultimo ha sviluppato una relazione morbosa e insolita con la figlia Karin (Julia Dufvenius), giovane violoncellista prodigio.
A trent'anni di distanza, tornano i personaggi dello splendido Scene da un matrimonio (1973). Produzione televisiva internazionale (a cui ha partecipato anche la Rai), Sarabanda è un dramma familiare su due coppie non convenzionali: una divorziata, disillusa dalla vecchiaia e messa sotto pressione dall'esistenza; l'altra, padre/figlia, implicitamente incestuosa. Con molteplici tocchi visionari (il prologo, in cui Marianne rompe la quarta parete commentando le proprie decisioni, o il devastante fuori campo che esprime in maniera urlata la silenziosa sofferenza di Karin), il film risulta una nobile conclusione della lunga filmografia di Ingmar Bergman. Angosciante e infernale trattato sul dolore e sulla sopportazione, che evita l'esistenzialismo e descrive con lucida freddezza l'empatia verso un mondo umano corrotto, imborghesito e crudele. Un lungometraggio prezioso, valorizzato da due grandi interpretazioni.
A trent'anni di distanza, tornano i personaggi dello splendido Scene da un matrimonio (1973). Produzione televisiva internazionale (a cui ha partecipato anche la Rai), Sarabanda è un dramma familiare su due coppie non convenzionali: una divorziata, disillusa dalla vecchiaia e messa sotto pressione dall'esistenza; l'altra, padre/figlia, implicitamente incestuosa. Con molteplici tocchi visionari (il prologo, in cui Marianne rompe la quarta parete commentando le proprie decisioni, o il devastante fuori campo che esprime in maniera urlata la silenziosa sofferenza di Karin), il film risulta una nobile conclusione della lunga filmografia di Ingmar Bergman. Angosciante e infernale trattato sul dolore e sulla sopportazione, che evita l'esistenzialismo e descrive con lucida freddezza l'empatia verso un mondo umano corrotto, imborghesito e crudele. Un lungometraggio prezioso, valorizzato da due grandi interpretazioni.