Una ragazza (Nine-Christine Jӧnsson), disperata, tenta il suicidio gettandosi in mare. La salverà un giovane (Bengt Eklund) con il quale potrebbe iniziare una nuova vita.

Da un romanzo di Olle Länsberg, uno dei film più interessanti dei primi anni di carriera di Ingmar Bergman. Il soggetto è piuttosto semplice, ma la sceneggiatura è scritta con grande cura e, più dei due protagonisti, conta soprattutto il bel ritratto fatto della comunità di pescatori. Lo stile del regista è efficace, seppur ancora poco personale: i riferimenti sono il realismo poetico francese degli anni Trenta (Marcel Carné) e il neorealismo italiano degli anni Quaranta (Roberto Rossellini). Bergman sfrutta al meglio la lezione dei suoi maestri e compone una delicata poesia sulla vita quotidiana nella città, concentrandosi anche sulle azioni meno importanti, così da accrescere il realismo della vicenda. Il finale può lasciare qualche perplessità, ma ha il suo perché.
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