Per la cantante d'opera Fiamma Appiani (Maria Cebotari) incontrare Ettore Vanni (Beniamino Gigli) sembra non portare mai a nulla di buono. In passato l'uomo l'aveva abbandonata con un bimbo a carico ora, invece, Fiamma è accusata di averlo ucciso.

Scritto, tra gli altri, da Thea von Harbou (ex compagna di Fritz Lang), Solo per te è una pellicola musicale molto debole e incapace di coinvolgere lo spettatore: tutto ruota intorno alle esibizioni canore di Beniamino Gigli, qui alla seconda collaborazione con Carmine Gallone dopo Giuseppe Verdi (1938), che rimangono l'unico punto di forza del lavoro. Il soggetto è banale, alla continua ricerca della lacrima dello spettatore e frettoloso nel risolvere il mistero che dà il via alle vicende (ovvero l'accusa di omicidio rivolta alla protagonista). Carmine Gallone fa quel che può per abbellire il lavoro con una regia precisa e curata, ma i problemi riscontrati in fase di ideazione e scrittura (tra cui anche la relazione tra i personaggi, che è solo abbozzata) sono irrimediabili. Il film venne girato anche in una versione tedesca intitolata Mutterlied e interpretata dal medesimo cast.
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