La forza del destino
Durata
100
Formato
Regista
Don Alvaro (Gino Sinimberghi) organizza una fuga con la sua amata Leonora (Nelly Corradi) per coronare il loro sogno matrimoniale, ostacolato dal padre di lei (Fausto Tommei) che morirà proprio a causa del promesso sposo. Alvaro dunque è costretto a fuggire per evitare la cattura.
Terza incursione nell'opera lirica per Carmine Gallone che, dopo Rigoletto (1946) e Il trovatore (1949), adatta per il grande schermo un'altra opera, omonima, di Giuseppe Verdi. Il film mantiene l'impianto teatrale dello spettacolo operistico, ma questa volta Gallone sembra trovarsi più a proprio agio nel gestire la materia trattata. Infatti, pur avvalendosi di un ritmo piuttosto lento e poco cinematografico, il regista riesce sia ad asciugare il testo cogliendone i tratti più essenziali, sia a realizzare alcune sequenze più consone al grande schermo (concentrate principalmente nella parte finale del film). La pellicola però deve fare i conti con la recitazione di attori che in realtà sono cantanti lirici, poco credibili nelle loro interpretazioni.
Terza incursione nell'opera lirica per Carmine Gallone che, dopo Rigoletto (1946) e Il trovatore (1949), adatta per il grande schermo un'altra opera, omonima, di Giuseppe Verdi. Il film mantiene l'impianto teatrale dello spettacolo operistico, ma questa volta Gallone sembra trovarsi più a proprio agio nel gestire la materia trattata. Infatti, pur avvalendosi di un ritmo piuttosto lento e poco cinematografico, il regista riesce sia ad asciugare il testo cogliendone i tratti più essenziali, sia a realizzare alcune sequenze più consone al grande schermo (concentrate principalmente nella parte finale del film). La pellicola però deve fare i conti con la recitazione di attori che in realtà sono cantanti lirici, poco credibili nelle loro interpretazioni.