Rapsodia in agosto
Hachi-gatsu no kyōshikyoku
1991
Paese
Giappone
Genere
Drammatico
Durata
98 min.
Formato
Colore
Regista
Akira Kurosawa
Attori
Sachiko Murase
Richard Gere
Hisashi Igawa
Narumi Kayashima
Mitsunori Isaki
Toshie Negishi
Hidetaka Yoshioka
Nagasaki, estate 1990. L'anziana Kane (Sachiko Murase), sopravvissuta all'esplosione atomica durante la Seconda guerra mondiale, si prende cura dei quattro giovani nipoti. Invitata alle Hawaii per incontrare un fratello di cui ha perso il ricordo, dovrà affrontare l'incubo di un passato incancellabile. Akira Kurosawa adatta Nabe no Naka, romanzo di Kiyoko Murata, per riflettere sulla tragedia del conflitto bellico e sulle sue devastanti conseguenze, materiali e morali. Al centro della narrazione, come spesso accade nel cinema del maestro giapponese, l'importanza della memoria («Con il tempo, la gente dimentica anche una cosa tanto orribile») e la necessità dell'unione tra culture (la sequenza in cui i nipoti osservano le sculture mandate da varie nazioni per omaggiare il ricordo delle vittime), che si trasforma in un serrato confronto tra tre generazioni: gli anziani che hanno vissuto in prima persona il martirio dell'apocalisse nucleare, i diretti discendenti propensi alle convenzioni e ipocrisie della borghesia arricchita («Dovreste vergognarvi, avete meno dignità dei mendicanti!», esplode scandalizzata Kane) e i giovani che tentano di capire una strage tanto incomprensibile quanto ingiustificabile. Nessuna facile morale da parte di Kurosawa, che evita il giudizio e propende per la comprensione reciproca (il cugino Clark, interpretato da Richard Gere, che vuole riappacificarsi con la parentela nipponica): il risultato è un'opera asciutta e lineare, appena appannata da un ritmo troppo contemplativo e dai continui e serrati dialoghi, in cui il rigore formale è inframmezzato da lampi quasi visionari (il gigantesco occhio nel cielo, metafora scoperta e terrificante dell'ecatombe provocata dalla bomba). Da antologia la sequenza finale, con Kane che, spersa e confusa sotto una pioggia scrosciante, confonde passato e presente. Scarna e dissonante colonna sonora firmata da Shinichirō Ikebe, fotografia di Takao Saitō e Shōji Ueda. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes.
Maximal Interjector
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