Padri e figli
Premi Principali
Orso d'argento per la miglior regia al Festival di Berlino 1957
Durata
102
Formato
Regista
Grazie ai legami (affettivi e non) dell'infermiera Ines Santarelli (Marisa Merlini) lo spettatore attraversa le vite di cinque famiglie, ognuna alle prese con la paternità e i suoi dolori: c'è il guardiano dello zoo (Memmo Carotenuto), con prole numerosa, il vecchio vedovo Corallo (Vittorio De Sica), che cerca di districarsi nel rapporto tra la figlia e il suo fidanzatino, il preciso dottor Bacci (Ruggero Marchi) e i suoi due “maschi turbolenti,”: il giovane maritino Guido Blasi (Franco Interlenghi) con moglie incinta e Cesare Marchetti (Marcello Mastroianni), uomo senza figli e per questo in crisi coniugale.
Nella seconda metà degli anni ‘50, Monicelli inizia a dimostrare di saper raccontare l'attualità italiana dell'epoca e, in Padri e figli, lo fa attraverso uno dei temi più difficili della società contemporanea: il rapporto genitori-figli. Un affresco dolce, dal buon ritmo che però resta superficiale, rischiando a tratti di limitarsi alla morale spicciola. Il regista, con la lente d'ingrandimento puntata sui problemi sociali, riesce a intrecciare ogni racconto senza mai confondere. Ottimo il cast, composto tra gli altri da un intenso Mastroianni, da un De Sica che gigioneggia con esperienza e da uno spassoso Memmo Carotenuto. Monicelli vinse grazie a questa pellicola il primo prestigioso premio internazionale della sua carriera: l'Orso d'argento a Berlino per la miglior regia.
Nella seconda metà degli anni ‘50, Monicelli inizia a dimostrare di saper raccontare l'attualità italiana dell'epoca e, in Padri e figli, lo fa attraverso uno dei temi più difficili della società contemporanea: il rapporto genitori-figli. Un affresco dolce, dal buon ritmo che però resta superficiale, rischiando a tratti di limitarsi alla morale spicciola. Il regista, con la lente d'ingrandimento puntata sui problemi sociali, riesce a intrecciare ogni racconto senza mai confondere. Ottimo il cast, composto tra gli altri da un intenso Mastroianni, da un De Sica che gigioneggia con esperienza e da uno spassoso Memmo Carotenuto. Monicelli vinse grazie a questa pellicola il primo prestigioso premio internazionale della sua carriera: l'Orso d'argento a Berlino per la miglior regia.